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Sartoria Cinderella: il lavoro per rientrare nel circolo della vita

In tantissimi hanno partecipato, ieri sera, all’inaugurazione della sartoria Cinderella in via G. Di Vittorio 1/p a Noci.

La sartoria artigianale è un progetto di service del Rotary Club Bari Sud, ideato dalla cooperativa sociale "Askesis", che ha offerto la possibilità a dodici persone cosiddette svantaggiate, alcune delle quali ospiti della casa famiglia gestita da Liana Zambonin presso il Santuario della Madonna della Croce, di reinserirsi nella società attraverso il lavoro.

Diversi i servizi proposti: dalla camiceria artigianale alle riparazioni sartoriali passando per il restyling e la possibilità di ricevere un sarto a domicilio.

La cerimonia di inaugurazione si è aperta con la benedizione di don Peppino Cito che ha sottolineato l’importanza della cooperazione perché "la società si fonda sulle relazioni umane".

La parola è poi passata a Giovanni De Pergola - presidente del Rotary Club Bari Sud che ha ricordato il percorso di formazione professionalizzante dei nuovi sarti. “Ci sono voluti solo 15 mesi per rendere di un’idea utopistica una realtà tangibile che offre la possibilità ai membri della sartoria di ritrovare la fiducia in se stessi e di riorganizzare la propria vita in modo autonomo” ha spiegato Antonio Schirosi, membro del Rotary Club e primo tra i promotori del progetto.

Presente all’inaugurazione anche Luca Gallo - governatore del Distretto 2120 del Rotary International: “Non si è cittadini del mondo se non si è prima cittadini del proprio paese” ha dichiarato, ponendo l’accento sull’importanza di essere attivi in prima persona se si vuole raggiungere un efficace sviluppo comunitario.

A rappresentare l'Amministrazione locale l’assessore alle Politiche Sociali Lorita Tinelli e il sindaco Domenico Nisi che ha ringraziato i fautori dell’impresa per i tempi brevi con cui hanno risolto un problema di difficile scioglimento e soprattutto le dodici persone che “grazie alla loro buona volontà rappresentano la vera ricchezza del laboratorio e un esempio per altre persone in difficoltà”.

Grazia Franchini

 

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